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Una cerimonia per ricordare il valore della pace e della democrazia

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Questa mattina a Pisa il sindaco di Santa Croce sull'Arno, Roberto Giannoni ha commemorato Alberto Dani

Data:

11 Aprile 2025

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Descrizione

“Il 25 marzo 1944 vennero giustiziati dopo un processo sommario, il nostro concittadino Alberto Dani e il castelfranchese Remo Bertoncini, due giovani uomini, uniti dalla scelta di non rispondere alla leva della Repubblica di Salò, nelle ultime fasi di quella guerra civile che durante la seconda Guerra mondiale dilaniò la nostra Nazione. Oggi li onoriamo, per il loro sacrificio, offerto nella speranza di costruire un futuro che non riproponga gli orrori del passato. Grazie al comune di Pisa che ospita la cerimonia e grazie al comune di Castelfranco che condivide con noi la partecipazione a questa cerimonia commemorativa”.
Queste alcune delle parole che il sindaco Roberto Giannoni ha pronunciato partecipando alla cerimonia che si è svolta questa mattina 11 aprile a Pisa al cippo in memoria della fucilazione in cui perse la vita Alberto Dani, fucilato per mano della truppe nazifasciste. Una cerimonia toccante, che a distanza di oltre 80 anni, continua a tenere viva la memoria, dandoci un monito di contrarietà alla guerra e alla violenza di quel periodo e l'importanza di preservare la pace come bene supremo per il nostro mondo.

La storia di Alberto Dani
Alberto Dani combattente in un reparto del Regio Esercito Italiano, rimase ferito a una mano in uno scontro sull’Appennino con una pattuglia tedesca.
Dopo il dissolvimento dell’esercito italiano, rientrò a Santa Croce sull’Arno e insieme ad altri giovani organizzati da Fernando Pistolesi (detto Nando), si prodigò nell’aiuto di alcuni ufficiali greci fuggiti dal campo di prigionia di San Romano. I militari greci, con grave rischio, venivano ospitati a turno da varie famiglie del paese contrarie all’occupazione tedesca.
Alberto Dani rifiutò di aderire alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana e si rifugiò con altri renitenti, in un podere a Montalto presso Stibbio. Denunciato da una spia, fu catturato insieme al coetaneo Remo Bertoncini di Castelfranco di Sotto.
Fu portato nel carcere di Don Bosco a Pisa.
I due giovani furono condannati a morte perché “renitenti alla leva” dal tribunale militare straordinario presieduto dal generale collaborazionista Enrico Adami Rossi e la sentenza fu eseguita il 25 marzo 1944 a Pisa nel Campo Sportivo dell’Abetone dove oggi sorge il cippo in loro memoria.
Il plotone di esecuzione sparò in aria e a terra, Alberto Dani e Remo Bertoncini furono uccisi a colpi di pistola dal tenente che comandava il plotone.

Ultimo aggiornamento: 11/04/2025, 18:04

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