Descrizione
“Si tratta delle copertine dei dischi in vinile – continua il primo cittadino - che nel corso della recente storia, da quando parte una diffusione di massa del disco, sono diventate famose fino ad essere oggetti “cult” del nostro tempo e a rappresentare ancora oggi una forma di presentazione importante del loro contenuto. Oggi i più giovani la musica la scaricano e la ascoltano in rete molto spesso, ma i file continuano ad avere copertine illustra come quelle del disco in vinile. Una forma di arte, una forma di comunicazione di massa, ma non per questo di minor pregio, visto che spesso a realizzare la copertine dei vinili che contenevano la musica dei grandi cantanti o gruppi della musica “leggera” sono stati artisti famosi del calibro di Andy Warhol, per citarne uno dei molti che saranno esposti a villa Pacchiani da sabato prossimo 10 maggio, con l'inaugurazione organizzata per le 17. Questa è una mostra a cui tengo particolarmente, al di là del suo valore culturale che è sicuramente importante, perché ci permette di aprire la struttura di largo Pasolini a eventi che possono intercettare un pubblico giovane, e i giovani infatti spesso sono i principali destinatari della musica leggera. Vorremmo che gli spazi di villa Pacchiani fossero più vissuti, allestendo di tanto in tanto eventi che possano incontrare il gusto e la sensibilità delle giovani generazioni. Naturalmente le grandi mostre di alto profilo culturale, che sono state fatte fino ad ora, penso a Banti e ai Macchiaioli, ma anche a quella appena conclusasi con le opere del pittore Romano Masoni, dovranno continuare, rimarranno il filone principale di villa Pacchiani, ma ci sembrava giusto, accostare a questa linea ogni tanto, anche eventi che pur restando nel solco delle arti visive, facendo leva su una capacità comunicativa immediata e una potenzialità di lettura a più livelli, possano rivolgersi alle varie componenti del pubblico, tra cui sicuramente è necessario coinvolgere i giovani, per cercare di avvicinarli a luoghi destinati alla cultura come villa Pacchiani. Leggo tutto questo come un arricchimento per l'offerta culturale del comune di Santa Croce sull'Arno, mi sembra infatti giusto rendere questa offerta, nei limiti di eventi significativi, il più variegata possibile e capace di parlare a tutti”.
La mostra sabato 10 maggio, alle 17 verrà ufficialmente inaugurata e sarà visitabile fino all’8 giugno.
Promossa dal comune di Santa Croce sull’Arno, è un viaggio nel tempo, nella musica e nell’immaginario collettivo attraverso le copertine iconiche dei dischi in vinile, realizzate da artisti come Warhol, Banksy, Keith Haring, Dalì, Magritte e molti altri. Un’esperienza artistica memorabile e una performance fotografica inedita. In mostra vi saranno oltre trecento vinili storici, incorniciati e raccontati in modo interattivo, accompagnati da un DJ set del curatore che ne arricchisce l’esperienza sonora e sensoriale.
“ArteVinile – spiega il fondatore e direttore del progetto, Alessandro Piccini - nasce dalla mia collezione personale, ma soprattutto da un amore profondo per la musica popolare e per le sue contaminazioni con l’arte visiva. Il vinile, per me, non è mai stato solo un supporto sonoro: è un oggetto culturale, estetico, simbolico. Questa mostra è il modo per condividere con il pubblico un patrimonio che racconta i cambiamenti della nostra società, le tensioni creative di intere generazioni, il potere evocativo di una copertina che sa parlare a cuore, mente e memoria”.
“Sono particolarmente orgoglioso – continua Piccini - di portare questa edizione a Santa Croce sull’Arno, una città a cui sono legato profondamente, non solo per affetto ma per radici autentiche. È qui che la mia famiglia ha contribuito allo sviluppo del distretto conciario, in particolare nel settore delle movimentazioni, e considero un privilegio restituire al territorio un progetto culturale capace di connettere memoria industriale e visione artistica. Desidero inoltre ringraziare la persona che ha reso possibile questo progetto, Giusy Desideri, curatrice e allestitrice della mostra, è stata fin dall’inizio una preziosa guida scientifica e ha messo a disposizione l’energia necessaria per dare forma a questo percorso. È grazie al suo sguardo se la collezione diventa racconto, esperienza, riflessione”.
La mostra sarà affiancata dalla performance fotografica di Nicola Bertellotti, autore toscano noto a livello internazionale per il suo lavoro sul fascino del tempo e sull’estetica della rovina. Le sue fotografie, realizzate per ArteVinile, ambientano le copertine dei dischi più celebri tra opifici abbandonati e luoghi della memoria del distretto conciario, restituendo vita e dignità agli spazi industriali dimenticati.
“Ho scelto di portare le icone della cultura pop - racconta Bertellotti - nei luoghi in cui la bellezza è stata prodotta con le mani, il sudore, l’ingegno. Tra le rovine industriali di Santa Croce ho cercato il punto esatto in cui l’arte incontra la memoria. Le mie immagini vogliono essere un viaggio nel tempo sospeso, un omaggio silenzioso a chi ha abitato e trasformato questi spazi. Non c’è nulla da restaurare, solo da ascoltare.”
“I vecchi dischi in vinile per decenni sono stati il supporto della musica con delle copertine che nascevano dalla mente spesso di grandi artisti – spiega ancora l'assessore alla cultura Simone Balsanti - che dovevano cogliere l'attenzione del pubblico, sintetizzando un movimento culturale, un fenomeno artistico. Ecco, si tratta di opere interessanti in questo senso perché chi ha realizzato le copertine in qualche modo ha dato una sintesi del proprio tempo, della sensibilità e dell'essere “alla moda” in quel periodo, restituendoci un pezzo di storia del costume.
Poi c'è una questione documentale. Molte delle copertine in mostra sono state il “fronte visivo” di grandi artisti che hanno fatto la storia della musica negli anni '60, '70 e '80 e nei decenni successivi, e rappresentano un pezzo della nostra storia contemporanea. Quante volte si parla della storia del Rock, o del Jazz, o di altri generi di musica, ecco attraverso queste copertine si riscopre anche la storia della musica e di come gli autori della illustrazioni, hanno percepito nel loro tempo quella musica e come ce la hanno restituita, hanno quindi anche un forte valore documentale.
Sono sicuro – conclude Balsanti - che la mostra avrà un ottimo riscontro. Sarà l'inizio di una serie di eventi culturali di varia natura che dovranno saper intercettare la sensibilità delle giovani generazioni”.